BLOG

La musica nella terza età: benefici e potenzialità

Invecchiare non significa smettere di imparare, emozionarsi o di migliorarsi. Anzi, è proprio in questa fase della vita che si può riscoprire il valore di tutte quelle attività capaci di nutrire la mente, il corpo ed il cuore. La musica è proprio una di queste.

Troppe volte si pensa alla musica come a qualcosa “per i giovani”, o “per i professionisti”.

In realtà, la musica è un linguaggio universale, che può essere appreso e praticato a qualsiasi età, anche senza avere alcuna esperienza precedente. Non servono doti particolari: sono sufficienti curiosità, desiderio ed una guida attenta.

Negli ultimi anni, numerosi studi scientifici ed osservazioni sul campo hanno dimostrato quanto una qualsiasi pratica musicale possa influenzare positivamente, a più livelli, il benessere delle persone anziane: cognitivo, fisico, emotivo e sociale.

Vediamo insieme come.

Il ruolo della musica nella terza età

La musica nella terza età non è solo un passatempo, è una vera e propria risorsa per l’invecchiamento attivo. Che si tratti di ascoltare un vecchio brano, suonare uno strumento, cantare in coro o di partecipare ad un laboratorio musicale, ogni forma di esperienza musicale può generare benefici profondi.

Spesso bastano piccoli gesti, una canzone che riporta alla mente un ricordo felice, una melodia che rilassa il respiro oppure il piacere di condividere suoni e parole con le persone intorno a te.

In particolare, coinvolgere gli anziani in attività musicali attive – come cantare, suonare uno strumento semplice o partecipare a esercizi ritmici – offre ricchi e molteplici stimoli che agiscono contemporaneamente su più aree del cervello e dell’emotività.

Benefici cognitivi: un cervello che canta è un cervello che resiste

Con l’età, è normale assistere ad un graduale declino di alcune funzioni cognitive. Ma questo processo inesorabile può essere rallentato o mitigato se il cervello viene continuamente stimolato in modo attivo e gratificante.

La musica è un’attività estremamente complessa dal punto di vista neurologico: ascoltare, interpretare, coordinare i movimenti, memorizzare strutture musicali… tutto questo attiva, in simultanea, diverse aree cerebrali.

  • E’ stato dimostrato che imparare nuove abilità musicali, anche semplici, migliora le funzioni esecutive (come pianificazione, concentrazione e flessibilità mentale),
  • La memoria di lavoro beneficia in modo particolare della pratica musicale, in quanto insegna a ricordare note, sequenze, parole di una canzone,
  • In presenza di demenza o di altre malattie neurodegenerative, la musica può agire come una vera “chiave della memoria”: ascoltare brani familiari può riattivare ricordi profondi, che aiutano l’anziano a sentirsi ancora se stesso e connesso alla propria identità.

Benefici emotivi e psicologici: la musica che calma, incoraggia, solleva

Oltre ai benefici sul cervello, la musica ha un potere speciale anche nel regolare le emozioni. Non è un caso che la si usi da sempre per accompagnare momenti importanti della vita, per raccontare emozioni, per dire ciò che a volte è difficile esprimere con le parole.

Per gli anziani, questo valore è ancora più significativo perché:

  • Suonare o cantare aiuta a ridurre lo stress, l’ansia ed i pensieri negativi,
  • La pratica musicale produce dopamina e ossitocina, ormoni legati al benessere, all’empatia e al buonumore,
  • Anche piccoli progressi – come riuscire a suonare una melodia o imparare una nuova canzone – possono rafforzare l’autostima, spesso messa in crisi dal senso di perdita che accompagna l’invecchiamento.

Inoltre l’ascolto musicale guidato può accompagnare gli anziani nei momenti difficili, come la solitudine, il lutto o l’ospedalizzazione, offrendo loro conforto e supporto emotivo.

Benefici: il corpo si muove con la musica

Anche dal punto di vista fisico, la musica può essere di grande aiuto. Suonare uno strumento, ad esempio, migliora la motricità fine, ossia la precisione nei movimenti di mani e dita – un aspetto importante per contrastare i disturbi articolari come artrite o rigidità.

Inoltre, la musica:

  • incoraggia il movimento anche nei soggetti più sedentari: li fa battere le mani, camminare a ritmo oppure danzare,
  • Può essere usata come supporto per degli esercizi riabilitativi, rendendoli più motivanti e stimolanti,
  • E’ di ausilio nella regolazione del respiro e nel miglioramento della postura, soprattutto quando si pratica il canto oppure si suonano degli strumenti a fiato.

E c’è anche un altro vantaggio, spesso sottovalutato: la motivazione. Fare esercizi fisici con la musica è, rispetto a pratiche più meccaniche, più piacevole e sostenibile nel tempo.

Musicoterapia e approcci personalizzati

La musicoterapia rappresenta un ambito specifico e professionale in cui la musica viene usata come strumento terapeutico per stimolare, accompagnare e sostenere la persona nel suo percorso di salute e benessere.

In particolare, nella terza età, la musicoterapia:

  • lavora sul bagaglio sonoro personale, attraverso canti popolari, ninna nanne o canzoni dell’infanzia,
  • favorisce il contatto con il proprio vissuto,
  • aiuta ad accettare le trasformazioni fisiche ed emotive legate all’età.

Un aspetto meraviglioso è che non è necessario saper suonare per trarre beneficio da queste attività: basta la familiarità con i suoni, l’apertura all’esperienza ed una guida sensibile e competente.

Un’opportunità alla portata di tutti

Alla Scuola di Musica Pantarhei crediamo profondamente che la musica sia per tutti, a tutte le età. Per questo abbiamo pensato a percorsi dedicati anche alla terza età, in cui l’apprendimento musicale si affianca all’ascolto, alla relazione ed alla cura della persona:

  • Percorsi individuali o in piccolo gruppo,
  • Attività senza pressione o giudizio,
  • Approcci personalizzati, basati sul ritmo e le esigenze di ciascuno.

Siamo convinti che non sia mai troppo tardi per iniziare. A volte, la terza età è proprio il momento giusto per riscoprire desideri lasciati in sospeso, o per concedersi finalmente il tempo di fare qualcosa per sé.

La musica come compagna di vita

In un mondo che spesso tende a marginalizzare gli anziani, la musica restituisce voce, centralità e presenza. È uno strumento potente per mantenere viva la mente, alleggerire il cuore, rafforzare il corpo e costruire legami.

Investire in attività musicali nella terza età non è un lusso ma un’opportunità concreta per migliorare la qualità della vita. Lo dicono gli studi ma soprattutto lo raccontano gli sguardi, i sorrisi, le mani che tremano un po’ di meno quando suonano e le voci che tornano a cantare.

Perché, davvero, la musica non ha età. E ogni nota può essere un nuovo inizio.

Dubbi, curiosità o voglia di iniziare?

Contatta la nostra segreteria: Betty e Susanna sono a disposizione per guidarti passo dopo passo.

Contattaci al numero: 0444 320 217 o scrivi a [email protected]